sabato 5 aprile 2014

R&S Book Club 2

E a fine marzo siamo arrivate anche alla fine di "Anna Karenina", più o meno tutte in buone condizioni! 
Ce l'abbiamo fatta e abbiamo deciso che probabilmente è un libro che va letto una volta nella vita, ma che ci sono alcune cose che non ci tornano nei personaggi, e che la situazione della donna in quella società -per come è rappresentata lì- dev'essere stata un "pacco assurdo" (termine tecnico!), che sembra peggio che in altri Paesi nella stessa epoca. Alcune di noi più votate all'analisi della società temono di dover leggere "Guerra e pace", che ci dicono essere più rappresentativo e onnicomprensivo, ma sicuramente adesso ci prendiamo una pausa dai russi.

Non mi metto a parlare di qualità delle traduzione perché non ho le capacità, non conosco la letteratura nè la lingua russa, e non sono particolarmente documentata a riguardo. Prima di leggerlo ho trovato buone recensioni dell'edizione Einaudi (1993, qui), l'ho presa e mi sono fidata (nb: Einaudi ha pubblicato o sta pubblicando una nuova edizione, con la stessa traduzione e un'altra immagine di copertina).

Parlando un po' di cinema, notevole l'excursus cinematografico fatto con i best movie Anna Karenina che passano da Greta Garbo (1935, qui), a Vivien Leigh (1948, qui) e a Sophie Marceau (1997, qui). La mia opinione è che il film della Marceau sia quello stilisticamente più meritevole e che lei sia perfettamente nel personaggio e lo rappresenti al meglio. E poi, concedetecelo, Sean Bean (fu anche Boromir ne Il Signore degli Anelli) fa la sua affascinante figura come Conte Vronskji. Io di questo film adoro la fotografia e i costumi, e l'immagine che vi ho messo qui è la prima che mi viene in mente quando me lo nominano. *sospiro*
Invece siamo tutte digiune dell'ultimo film realizzato (2012, qui) in cui la protagonista è Keira Knightley... spiacenti per lei, forse lo vedrò a breve -per completezza- ma dopo averla vista in strana e poco entusiasmante edizione di Elizabeth Bennet in Orgoglio e Pregiudizio (2005, qui) non mi aspetto granché!
Mi fermo qui e sorvolo brillantemente su tutti gli altri film/telefilm che non conosco.

Continuando l'escursione nella vita femminile dell'Ottocento, per la prossima tappa del R&S Book Club cambiamo continente e ci buttiamo stavolta in America con "L'età dell'innocenza" di Edith Wharton. 
Grande classico della letteratura americana (che io continuo a confondere da sempre con "Ritratto di signora" e a sovrapporre immagini del film con N.Kidman a quelle di M.Pfeiffer senza alcun motivo apparente, se non che ho letto i libri e visto i film in tempi ravvicinati quando ero giovane...) e della rappresentazione femminile e della vita della donna -per niente facile- nella società. Siamo anche curiose di vedere come sono descritti ed esplorati i personaggi, visto che a scrivere è una donna. Come le altre volte alcune di noi lo hanno letto, altre no, altre lo hanno più o meno confuso o dimenticato. Sarà una bella occasione per riscoprirlo e probabilmente anche per rivedere il film.
A livello linguistico-letterario, sfrugolando in rete ho trovato calde raccomandazioni per la recente edizione BUR del 2008 (vedi qui), con la traduzione curata da Alessandro Ceni preceduta da un saggio di Cynthia Griffin Wolff. Vi farò sapere, se la trovo. 
Buone letture!

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http://jo-wanderer.blogspot.it/2013/09/lavoretti-ferragosto.html